La Comunità Slow Food del Grano dell'Alto Appennino tra Bologna e Firenze è stata fin dall’inizio un punto di riferimento ideale per Frignano Vivo. In quell’esperienza riconosciamo una sintesi efficace tra comunità e sviluppo locale: un panificio del territorio, alcuni mulini e diversi produttori di grano lavorano insieme con un duplice obiettivo – offrire prodotti di qualità e garantire una giusta remunerazione del lavoro.
Proprio come ogni vera comunità, quella del Grano Alto non è chiusa in sé stessa, ma aperta e accogliente. Lo dimostrano chiaramente i suoi due eventi principali, Forni & Fornai e Mangirò, così come la lunga esperienza del Mercato Ritrovato a Bologna, attiva da oltre quindici anni.
Anche noi di Frignano Vivo vogliamo promuovere l’uso di farine locali nei panifici del nostro territorio. Crediamo che, nel medio periodo, questo possa stimolare una domanda crescente, rafforzando così gli attuali coltivatori di grano e favorendo la nascita di nuovi. Sappiamo che si tratta di un processo complesso e non lineare, che richiede tempo, sperimentazione e buona volontà – la Comunità del Grano Alto ci ha impiegato vent’anni per arrivare dove è oggi.
L’occasione per mettere in contatto la Comunità del Grano Alto con il Frignano è nata da un’idea di Matteo Calzolari, che lo scorso autunno ha proposto di avviare una collaborazione con i produttori di grano della montagna modenese, sperimentando le loro varietà nel suo forno.
Qualche settimana fa, abbiamo quindi organizzato una visita di Matteo all’Azienda Agrituristica Cà dei Frà di Casine di Sestola e ai produttori Gianni Donini e Gianni Bernardoni, legati all’Antica Bottega di Camatta.
In un bel salone soleggiato e ricco di prodotti, si è aperto un dialogo franco e appassionato con Cristina, che gestisce Cà dei Frà. Si è parlato delle varietà coltivate nell’alto Appennino bolognese – Ardito, Virgilio, San Pastore, Gentil Rosso – e delle caratteristiche che ciascuna di esse conferisce al pane. Matteo ha raccontato anche come ogni varietà sembri "parlarsi" meglio con certi tipi di agricoltori: “Ardito cresce per primo e va raccolto in fretta – è perfetto per chi è sempre all’erta. Virgilio, invece, può rimanere qualche giorno in più nel campo: è preferito da chi ha un ritmo più tranquillo”. Si è discusso anche di prezzi, di mulini, e delle crescenti difficoltà nel reperire una mietitrebbia nell’Appennino modenese.
Successivamente ci siamo spostati a Camatta, dove siamo stati accolti con calore dai due Gianni, che ci hanno offerto un delizioso pranzo a base della specialità dell’Antica Bottega: le crescentine con ripieni tipici (ma c'era anche un delizioso maiale in umido). Anche lì si è continuato a parlare di varietà di grano, approfondendo anche il tema delle popolazioni evolutive (link). Matteo ha raccontato la storia della Comunità e si è aperta una riflessione sulla commercializzazione del pane e sul tema della certificazione biologica.
L’appuntamento con Matteo Calzolari – sia con Cà dei Frà che con i produttori Donini e Bernardoni – è fissato per l’estate, quando si deciderà cosa e quanto piantare in autunno. Comunque vada, un filo è stato teso tra la Comunità del Grano Alto e la (futura) comunità del frumento del Frignano.
Noi di Frignano Vivo ci siamo presi l’impegno di tenere vivi questi contatti, coinvolgere nuovi produttori e portare avanti con determinazione questa visione.